I metabolismi energetici sono come una staffetta, il corridore esce dalla curva a tutta velocità, ancora pochi metri e passerà il testimone. In quel momento cosa succede, il compagno sta fermo ad aspettarlo o ha già iniziato a correre? Così funzionano i metabolismi dove abbiamo un continuum energetico, ovvero una cooperazione simultanea di tutti e tre i nostri metabolismi. Ma facciamo un passo indietro ed iniziamo a conoscerli.
Il sistema anaerebico alattacido: un colpo di fucile
Il sistema energetico anaerobico alattacido è definito come un colpo di fucile. Infatti dura solo pochi istanti da zero fino a 8-10″ e sfrutta la fosfocreatina. Interviene in modo preponderale in tutti gli sport esplosivi, come il getto del peso, il powerlifting e weightlifting. La prima parte dei 100m è a carico di questo sistema, ma nel finale, quando gli atleti devono mostrare la loro resistenza alla velocità inizia ad intervenire anche il sistema anaerobico lattacido. Tuttavia non ci dobbiamo far fuorviare, in tutti gli sport mostrati sopra è sempre presente anche il sistema aerobico. Questo perchè nei muscoli esiste una proteina chiamata mioglobina, che fornisce ossigeno ai muscoli anche durante l’anaerobiosi (in assenza di ossigeno). Ovviamente è un sistema marginale, ma ci inizia a far capire che non esiste mai solo un sistema energetico che interviene da solo, quando smette ne inizia un altro, ma siamo sempre alla presenza di un continuum.
Il sistema anaerobico lattacido: perchè dobbiamo soffrire così tanto?
Ancora due respiri, trattiene il fiato e parte, come un razzo affronta la prima curva, le gambe sono leggere veloci, il rettilineo arriva in un lappo, le immagini degli spalti scorrono rapide, mentre la folla incita gli atleti. Ecco una nuova curva, ora le gambe incominciano a farsi sentire, il fiato diventa affannoso e la mente frusta il corpo obbligandolo a non irrigidirsi. Gli ultimi 100m sono col cuore in gola, ogni muscolo chiede di fermarsi, ogni metro è una conquista. La mente vorrebbe fuggire affogata nell’acido lattico (in realtà sono gli ioni idrogeno ma non togliamo la poesia). Il traguardo e la fine della corsa è come riemergere da un mare che ti voleva affogare. I 400m sono chiamati il giro della morte ed assieme agli 800m sono la prova dove abbiamo i maggiori livelli di lattato nel segue. Il sistema anaerobico lattacido è quello che prende il sopravvento passati i 10″ ed ha il suo massimo coinvolgimento dai 15 ai 60″. Qui il glicogeno muscolare viene convertito in acido lattico (una piccola discrezione su questo metabolita visto sempre in modo negativo, ma in realtà fondamentale per “tamponare” e far proseguire la contrazione muscolare). Negli scatti, in tutti gli sport misti, la glicolisi anaerobica, è il motore primo che fornisce energia ai nostri muscoli. Una piccola curiosità, il sistema della glicolisi anaerobica è presente anche a riposo dove produciamo intorno ad 1mmol/l. Questo perchè diverse cellule del nostro corpo sono sprovviste di mitocondri e quindi funzionano solo con il metabolismo anaerobico.
Il sistema aerobico: l’energia della vita
Il metabolismo aerobico è quello che utilizziamo per vivere, dal primo momento in cui iniziamo a respirare fino all’ultimo. Nello sport interviene in modo preponderale dopo i 120″ d’attività. Si divide in sistema aerobico glicolitico, che ha un picco fino ai 20′ e sfrutta il glicogeno muscolare ed il glucosio ematico, ed il sistema aerobico lipolitico il quale interviene in attività di lunga durata come la maratona. Il sistema aerobico è quello deputato a far recupera tutti gli altri sistemi energetici, per questo si pensava anni addietro che la corsa su lunghe distanze potesse servire anche a chi svolgeva sport di breve durata (vedi sport da combattimento). In realtà allenamenti HIIT (brevi ed intensi) si sono rilevati efficaci anche per potenziare il sistema aerobico, migliorando proprio la capacità di recupero dei sistemi energetici.
Metabolismi energetici muscolari: cosa ci portiamo a casa
Conoscere i metabolismi energetici non è essenziale per allenarsi correttamente o essere grandi atleti. Capirli invece ci fa comprendere come funziona il corpo umano, la lezione da portarsi a casa è quella di non ragionare a comparti stagni, faccio i 100m uso questo metabolismo, faccio ciclismo ne uso un altro. Perché non è così; il ciclista, sul finale, dopo ore passate a pedalare andrà a richiamare il creatinfosfato dei suoi muscoli, pena vedersi fuggire la tappa perdendo la volata.
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